mercoledì, maggio 31, 2017

Flavio Insinna sul caso Striscia: «Ho detto le cose giuste nel modo sbagliato»

La barba lunga, le guance emaciate, gli occhi leggermente gonfi. È così che Flavio Insinna si presenta a Cartabianca per regalare al pubblico la sua versione in merito ai fuorionda trasmessi da Striscia la notizia una settimana fa, con quelle parole e quegli sfoghi che tanto hanno fatto indignare la Rete e non solo. «L’ultima volta che sono venuto qui è stato un successo, purtroppo per me», spiega il conduttore a Bianca Berlinguer. Il motivo è presto detto: Striscia si è scagliata contro il presentatore di Affari Tuoi soprattutto al seguito delle dichiarazioni che Insinna aveva rilasciato al tak-show politico di Rai Tre qualche mese fa. «Voglio vivere in un Paese gentile», erano state le sue parole, prese da Antonio Ricci e rigirate contro di lui.
  «Questo Paese non ti perdona la leggerezza e il talento. Quella che mi sta succedendo è una cosa violentissima. Io ho detto delle cose giuste in maniera sbagliata», dice stavolta Insinna, imbastendo la sua difesa partendo da quel «nana di me*da» che il conduttore aveva rivolto a una concorrente di Affari Tuoi di qualche anno fa. «La vio*enza è stata fatta a me facendo sentire un audio a una persona che non avrebbe mai dovuto sentire». Eppure, per ora, non ha alzato la cornetta per chiedere alla signora il suo perdono: «Sono stato perdonato quando Cristo è salito sulla croce». «Ho tanti difetti, ma non mi sono mai nascosto e non mi nasconderò mai. È ovvio che ci scusiamo con la signora. La prima cosa che ho fatto è stata telefonare alla Rai dicendo che per qualsiasi multa io sono qua. Stasera, con tutto l’odio che c’è contro di me, io vengo qua per parlare di amore e di quello che questo Paese dovrebbe ritrovare. Uscite da dietro i computer con tutto quel veleno e quell’odio che non serve», afferma Insinna prima di scagliarsi nuovamente contro Striscia in merito alla lettura di un passo del suo libro Neanche un morso all’orecchio che, a detta di Ricci, parlerebbe di femminicidio.
 "Se fosse capitato a un altro avrei cercato di capire anziché di giudicare"
Intanto, la difesa continua: «Se avessi visto quelle immagini dall’esterno avrei senz’altro cercato di capire anziché giudicare. Io continuo a scusarmi, ma ho sempre difeso quello che stavo e stavamo facendo. Mi vergogno, mi vergogno, mi vergogno. Se tutto quello che facciamo prima e dopo le ore di lavoro è più importante del lavoro stesso questo Paese muore. Ho chiesto passione a tutti e lo dico anche a voi: vorrei che venissero a parlare tutti i concorrenti a cui ho concesso di pensare venti minuti prima di fare la scelta andando contro a tutti quelli del pubblico che volevano andare a casa perché erano stanchi».
Al rumor che vorrebbe Insinna presto in politica il conduttore alza le mani: «Questo assalto mediatico l’ho visto fare ai politici. E i miei sbagli sono tutti là: non ho uc***o, non ho evaso, non ho corr*otto… Non voglio fare politica». Ma perché Striscia si è accanita contro il presentatore? Insinna sostiene al Corriere che Antonio Ricci ce l’avrebbe con lui perché ha avuto «l’ardire di condurre un programma che andava in onda nel suo stesso orario». Il comunicato di Striscia, però, risponde così: «Insinna non dice che Striscia ha sempre avuto dei competitor, da Enzo Biagi a Simona Ventura, da Antonella Clerici a Fabrizio Frizzi, da Pupo a Max Giusti fino ad Amadeus, ma con nessuno c’è mai stato alcuno screzio, forse perché si è sempre trattato di brave persone». Eppure Insinna, a Cartabianca, insiste: «Io pagherei per conoscere il motivo di questo odio di Striscia. Affari Tuoi non è più in onda, l’odio è personale. Se Affari Tuoi tornerà, non tornerà con me. Ormai sono vecchio».
Infine un ultimo appunto sul suo carattere, a detta dello stesso Insinna, non proprio facile: «Quando faccio i film, la notte staccano il telefono. Ho rotto a chiunque, sono uno che quando gli viene un’idea chiama alle tre di notte. Ci sono dei registi che mi adorano e altri che mi odiano. Una delle forme più alte della felicità è amare quello che si fa. Ma è un privilegio riservati a pochi. Posso dire che sono passionale nella vita, ma questo Paese è senza passione».

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